7 Giugno 2019

UNI 1717 Sistemi Anti Reflusso – Sono Obbligatori!

Negli impianti di distribuzione dell’acqua potabile è OBBLIGATORIO inserire almeno una separazione idraulica tra la rete pubblica e quella privata e, in base agli apparecchi installati, eventuali altre separazioni che azzerino il rischio di inquinamento delle acque contenute nel circuito privato. Cerchiamo di capirsi meglio:

Oggi parleremo di come ridurre il rischio di inquinamento dell’acqua potabile negli impianti di distribuzione a valle dei contatori del distributore. Lo faccio perché ritengo ci sia una elevata ignoranza tra i progettisti e gli installatori, almeno da quanto posso vedere nelle installazioni di tutti i giorni; quindi attenzione perché l’argomento è davvero importante e vi invito a condividerlo anche nei vs canali social.

La UNI 1717 riguarda la protezione dall’inquinamento da riflusso dell’acqua destinata al consumo umano all’interno di edifici.

L’acqua potabile è un bene inestimabile, ma è anche un bene a cui basta veramente poco per fargli perdere le caratteristiche di potabilità.

La UNI 1717 riguarda i mezzi da utilizzare per prevenire l’inquinamento dell’acqua potabile all’interno degli immobili e alla rete pubblica nonché i requisiti che devono avere i dispositivi di protezione destinati a evitare l’inquinamento causato dal reflusso.

Ma cos’è il reflusso?

La definizione dentro la norma ci dice che è il movimento del fluido da valle a monte di un impianto, cioè quando il fluido scorre al contrario rispetto al percorso progettato.

E quando avviene?

Sostanzialmente quando cala la pressione a monte perché si ha una perdita nella distribuzione pubblica o privata, o quanto la pressione a valle supera quella a monte per malfunzionamento di un apparecchio.

Ciò non sarebbe un problema a meno che il reflusso non faccia venire in contatto con l’acqua potabile un fluido che non ha tutte le caratteristiche di potabilità.

La UNI 1717 suddivide i fluidi in 5 categorie e cioè:

  • categoria 1: Acqua per consumo umano all’interno di un sistema di distribuzione di acqua potabile;
  • categoria 2: come sopra, ma anche che eventualmente il colore, odore, sapore e/o temperatura siano variati;
  • categoria 3: fluido che presenta una o più sostanze nocive;
  • categoria 4: fluido che presenta una o più sostanze tossiche o molto tossiche;
  • categoria 5: fluido pericoloso per la salute a causa di elementi micorbiologici o virali.

In caso di reflusso la separazione tra l’acqua potabile e un fluido può avvenire con:

  • una parete singola, cioè con una divisione sola tra un fluido e l’altro (ad esempio valvola di ritegno), oppure
  • una doppia parete che permetta di creare una zona intermedia tra l’acqua potabile e il fluido.

I fluidi di categoria 2 e 3 possono essere separati con una sola parete quindi con una valvola di ritegno, mentre quelli di categoria 4 e 5 ci vogliono doppie pareti quindi l’uso di un disconnettore.

Gli apparecchi di protezione dovrebbero essere già presenti nelle apparecchiature domestiche, altrimenti devono essere posti sulla derivazione della linea che li va ad alimentare.

Un’altra protezione obbligatoria deve essere posta alla separazione tra gli impianti privati e il sistema pubblico; per gli impiaghi domestici è sufficiente un valvola di ritegno controllabile, mentre negli altri  impieghi la protezione deve essere scelta in base al rischio massimo che può essere causato all’acqua.

Entrando nel merito e volendo fare un elenco non esaustivo possiamo dire che, escluso per l’inizio dell’impianto:

  • la valvola di ritegno di usa per separare:
    • l’acqua stagnante;
    • acqua calda sanitaria;
    • acqua depurata;
  • il disconnettore si usa ad esempio:
    • riempimento impianto di riscaldamento (se si usa il riempimento in caldaia essa ha già a bordo tale protezione);
    • se usate gli additivi nel circuito di riscaldamento;
    • prima dell’addolcitore o del demineralizzatore;
    • prima del trattamento di osmosi inversa;
    • prima di lavastoviglie e lavatrici;
    • prima dei distributori di bevande calde;

Quindi come si opera correttamente in fase di progetto:

  • si individuano gli apparecchi  che, in caso di riflusso, possono condizionare l’acqua potabile nel sistema di distribuzione;
  • in base alla categoria di fluido come descritto nelle tabelle di cui alla UNI 1717 e di cui trovate uno stralcio nel documento Caleffi in fondo all’articolo, si definisce quale protezione sia idonea;
  • si controlla che gli apparecchi abbiano quel tipo di protezione;
  • se non presenti, si installano tutte le protezioni identificate sia nei punti critici di cui alle voci precedenti  oltre che all’inizio dell’impianto di distribuzione dell’acqua potabile per proteggere la linea pubblica.

Indicazioni per i disconnettori

Il disconnettore va installato in zona accessibile, non a rischio di allagamenti accidentali né di gelo. In caso di rischio di gelo, specialmente per la versione di disconnettore per applicazioni speciali, si consiglia di rimuovere il dispositivo nelle ore più fredde. L’imbuto di scarico deve essere orientato verso il basso e collegato alla tubazione di convogliamento alla fognatura. Per la protezione della rete pubblica, il disconnettore va installato dopo il contatore dell’acqua, mentre per la protezione delle erogazioni ad uso sanitario nella rete interna si installa al limite delle zone nelle quali si può verificare un inquinamento da riflusso. Il disconnettore in linea, va installato con una valvola di intercettazione a monte ed una a valle. Secondo le indicazioni della norma EN 1717, il disconnettore è equipaggiato di filtro ispezionabile, collocato nell’attacco di monte del corpo e facilmente accessibile per manutenzione e di imbuto di scarico orientabile. L’apparecchio va installato orizzontalmente rispettando il senso di flusso indicato dalla freccia sul corpo valvola. In caso di fluidi particolarmente sporchi, valutare l’installazione di un ulteriore filtro ispezionabile a monte.

Quì è possibili visionare la Guida Caleffi alla corretta posa:

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