27 Agosto 2019

La Cessione del Credito – Parte I

È uscito il testo della cessione del credito, come funziona? Sarà la soluzione di tutti mali?

Intanto definiamo quali sono i tipi di interventi che permettono di accedere alla cessione del credito:

  1. Gli interventi di efficientamento energetico che permetterebbero al cliente finale di accedere alle detrazioni fiscali per Riqualificazione Energetica di importo pari al 50% o al 65% (Es. cappotti termici, sostituzione infissi, solare termico, sostituzione generatori di calore con caldaie a condensazione, biomassa o pompe di calore);
  2. Gli interventi di efficientamento energetico che permetterebbero al cliente finale di accedere alle detrazioni fiscali per Ristrutturazione Edilizia di importo pari al 50% (Es. cappotti termici, sostituzione infissi, solare termico, sostituzione generatori di calore con caldaie a condensazione, biomassa o pompe di calore, impianti fotovoltaici);
  3.  Per gli interventi di adozione di misure antisismiche nelle ristrutturazioni edilizie cioè il  cosiddetto “sismabonus”;

Ecco per il primo e terzo punto il 30 Luglio, il direttore dell’agenzia delle Entrate, è uscito con una guida su come operativamente si possa fare ad applicarlo, ma tale circolare sarà trattata in altro articolo (Parte II); quindi ad oggi non sono ancora attive, dobbiamo pazientare ancora un pochino ammesso che i tempi siano rispettati…

Il secondo punto invece:

  • Per gli interventi ricadenti nel bonus casa con detrazione del 50% e che permettono un risparmio energetico; quindi sostanzialmente sono tutti quelli visti prima con l’aggiunta degli impianti fotovoltaici.

Per questo ultimo punto, al contrario dei primi due, non è necessario aspettare il direttore dell’agenzia delle entrate che ci dica come fare, e quindi si può fare dal 30 Giugno 2019; non si sa come per certi dettagli, ma si può fare. Ad oggi per questo punto esiste solo la Circolare AdE Prot. Nr.100372 del 18 Aprile 2019: https://bit.ly/2Md8R22

In cosa consiste la cessione del credito?

In sostanza, in alternativa ad usare le detrazioni fiscali, se l’installatore è d’accordo, è possibile fare uno sconto al cliente finale pari a l’importo previsto per la detrazione fiscale. Quindi se spetta la detrazione del 50%, lo sconto deve essere del 50% e non magari del 35% o del 20%.

L’installatore può cedere a sua volta il credito ai suoi fornitori di beni e servizi, se sono d’accordo, considerando il fatto che quest’ultimi non potranno a loro volta cederlo di conseguenza. 

L’installatore potrà usare questo credito fiscale in somme di pari importo suddivise in:
5 anni nel caso di interventi ricadenti ne “sismabonus” o nella “Riqualificazione Energetica“;
10 anni nel caso di interventi ricadenti nella “Ristrutturazione Edilizia“.

Occhio alle truffe!

Ricordiamoci sempre che siamo in Italia; già mi vedo i furbetti che si fanno anticipare il 50% dell’importo dei lavori a garanzia dai clienti illusi che alla fine riceveranno lo sconto del saldo e poi le fantomatiche ditte scompaiano col malloppo!

Controllate che la ditta abbia uno storico alle spalle o almeno fatevi dare la visura camerale aggiornata e controllate i documenti di identità almeno del responsabile tecnico o dell’amministratore che corrispondano…

Il primo Luglio l’AGCOM ha segnalato, ormai dopo la pubblicazione in gazzetta del decreto, che il sistema descritto dal decreto stesso appare a rischio sulla concorrenza nell’offerta di mercato a danno delle piccole e medie imprese e, di conseguenza, ai clienti finali.

La cosa tragicomica è la motivazione riscontrata dall’AGCOM, cioè essa ritiene che il problema risieda tutto nel fatto che le piccole e medie imprese non hanno tanti debiti fiscali, per cui quando hai operato la cessione del credito a una decina, centinaia di persone poi non puoi più farlo perché avrebbero colmato i deficit fiscali su cui possono intervenire.

Infatti prosegue il problema è che le PMI non possono fare a sua volta la cessione del credito, quindi una volta raggiunte le tasse annue da pagare della ditta si devono fermare.

La soluzione dell’AGCOM è quindi quella di modificare il testo, in sede di conversione a Legge, inserendo la possibilità da parte delle PMI di cedere a sua volta il credito a terzi.

Istintivamente mentre leggevo il documento mi veniva da ridere, poi a mente fredda ho riflettuto e ho capito che il Presidente dell’AGCOM non aveva alcuna possibilità di fare diversamente. A pelle avrei scritto quello che adesso vi andrò a dire, ma l’AGCOM quello che vi dirò non aveva senso lo dicesse, perché non riguarda gli aspetti strettamente legati all’ambito dell’AGCOM stessa e si sarebbe intromesso “politicamente” in un contesto non di loro competenza.

Allora seguite il mio ragionamento:

Supponiamo che le ditte avessero da gestire lo sconto fiscale in 5 anni; è ovvio che quantomeno dovrebbero aumentare il prezzo del servizio se non altro per coprire gli interessi passivi generati dallo scoperto finanziario spalmato nei 5 anni. Oltre a questo perché si dovrebbero scomodare a rimanere scoperti con un più o meno impegnativo importo economico senza averne almeno un minimo ritorno economico riflesso?

E’ quindi ovvio che sulla carta potrà risultare uno sconto del 50% perché così recita il decreto crescita, ma se lo leggerete tra le righe e per quanto possano commercialmente illudervi, lo sconto non sarà certo di quell’entità perché verranno necessariamente lievitati i costi al cliente finale non potendo intervenire sulla scontistica.

Si può gestire la cessione del credito passando attraverso una banca? No perché lo dice il decreto e il motivo è che in tale situazione si configurerebbe giuridicamente una situazione per cui si andrebbe ad aumentare il debito pubblico italiano e ciò è ovviamente non possibile se non adeguatamente regolamentato.

Aspetto non di poco conto è che se le detrazioni fiscali le prende in carico l’installatore, grande o piccolo che sia, a quel punto l’onere della prova che era in testa al cliente finale, passa in mano all’installatore che potrebbe ritrovarsi a risarcire i crediti compensati negli anni precedenti qualora la detrazione fiscale non avesse i documenti in regola per configurarsi tale.

Dopo tutti questi discorsi fatemi rivolgere un ultimo pensiero ai clienti finali che chiedono la cessione del credito:

carissimi è un vostro diritto sancito dalla Legge, ma non credo troverete mai un installatore che, ammesso che sappia davvero di cosa si tratta nel dettaglio, vi dica di si.

Voi del resto se doveste avere 1000 euro da un vostro cliente avendone pagate 700 per fargli il lavoro (tra fornitori, dipendenti e altre spese) e quindi con 300 euro di guadagno, sareste disponibili a  pagare oggi le 200 euro di debiti mancanti ai vostri fornitori con non si sa quale soldi, tornare in pari con i debiti che avete nel giro di due anni e vedere il guadagno del lavoro di oggi nel 3° 4° e 5° anno?

Io no di sicuro e penso nessuno…se avete in testa di fare un lavoro sfruttando la cessione del credito aspettate di avere i soldi così fate risparmiare a tutti, compresi a voi, delle perdite di tempo.

Buona giornata e buon lavoro.

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